Ufficialmente la Terapia a Seduta Singola (TSS) nasce negli anni ’80 negli Stati Uniti, in California, grazie agli studi di M. Talmon, M. F. Hoyt e R. Rosenbaum. Tuttavia i primi accenni all’efficacia di interventi brevi/brevissimi (di una singola seduta) risalgono a Freud.
Gli studi iniziati negli anni ’80 arrivarono alla formalizzazione delle prime linee guida nel 1992 (Hoyt, Rosenbaum & Talmon, 1992), portando quindi alla estensione del modello originale americano, in Canada e in Australia.
Ad oggi la metodologia TSS è utilizzata ampiamente all’estero all’interno dei servizi sia privati che pubblici, a fronte degli enormi vantaggi in termini di efficacia, rapidità ed economicità dei servizi erogabili.
La Terapia a Seduta Singola si contraddistingue per una forma mentis che pone al servizio del cliente gli strumenti, le metodiche e gli interventi di una vasta serie di approcci terapeutici, tenendo presente sempre che ogni singola seduta potrebbe essere l’ultima.
L’obiettivo primario è massimizzarne gli effetti. Al cliente interessa stare meglio ora. La persona con la sua unicità, con le sue problematiche e le sue risorse è posta al centro dell’attenzione terapeutica. Si dovrà cogliere la motivazione, senza farsi distrarre da elementi potenzialmente dispersivi, rendendo la seduta più utile e preziosa possibile.
Ciò spesso avviene anche con una singola seduta, a fronte del fatto che la persona è poi in grado di progredire da sé, avendo sperimentato già un beneficio. Il cambiamento si ripercuoterà in maniera funzionale anche nelle altre aree di funzionamento della persona avendo identificato il nocciolo della questione presentata. Con la Terapia a Seduta Singola, fino all’85% dei pazienti visti una sola volta, infatti, dichiara di aver risolto il proprio problema.
Non a tutto c’è una soluzione, e ogni situazione ha i suoi limiti: o si vince o si perde entrambi: un po’ di sana umiltà! Quando pur sentendo il bisogno di affrontare un determinato problema o più, ma l’idea di iniziare un percorso di psicoterapia lungo e costoso frena l’iniziativa, o si sente di aver bisogno di un percorso breve per continuare in autonomia, o si cerca un intervento rapido ed efficace, la TSS è un ottimo percorso. Favorisce il processo di cambiamento, perché aiuta ad individuare e potenziare le proprie risorse a prescindere dal problema presentato.Funziona come ogni altra seduta (della durata di 1 ora o più se necessario) e a distanza di qualche settimana ci sarà un follow-up per comprendere come si è evoluta la situazione. Una seduta non è bastata? Si possono avere ulteriori incontri. Può essere considerata una “Terapia al Bisogno”: si può contattare il terapeuta più volte, in momenti diversi della vita e per problematiche distinte, secondo le proprie necessità.
Dott.ssa Vilma Isardi
Psicologa Psicoterapeuta a Firenze
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